Secondo diverse statistiche, il tempo che si trascorre in bagno (perlomeno ad oggi) corrisponde a 4 anni della vita media di una persona.
Ci hai mai fatto caso a quanti minuti spendi per prepararti la mattina prima di uscire? O a quante volte, senza nemmeno pensarci, entri ed esci anche solo per un secondo?
E, tutte le volte, vuoi o non vuoi, la prima azione da compiere è sempre la stessa: premere l’interruttore per accendere la luce.
E’ indispensabile, quindi, avere una buona illuminazione per svolgere al meglio ogni più piccola attività ed avere la giusta atmosfera per rilassarsi e concedersi del tempo per se stessi.
Grande o piccolo che sia, il primo step fondamentale è: individuare e decidere dove posizionare i vari punti luce.
Non è sempre scontato che ci sia la possibilità di averli proprio dove si vuole. Anche perché ogni bagno è diverso e merita di essere valorizzato ad hoc.
C’è, però, un punto comune in tutti: un’illuminazione generale e una dedicata alla zona specchio.
Vediamo insieme come realizzarle.
Punti luce in bagno: dove e quale scegliere
Quando si sceglie la tipologia di corpo illuminante per il bagno si devono valutare una serie di piccoli aspetti che, se sommati, fanno la differenza.
Te ne elenco giusto qualcuno:
- grandezza dell’ambiente
- altezza dei soffitti
- colore delle piastrelle e del pavimento
- presenza e grandezza delle finestre
- materiale dei mobili
- presenza o meno delle travi
- vasca o doccia
- dimensione e forma dello specchio.
Ultima, ma non per importanza, la funzione. Questa, dipenderà dalla tipologia di bagno che vorrete adottare: bagno padronale o bagno per gli ospiti?
Come illuminare un bagno padronale
Il bagno padronale è quello che viene maggiormente sfruttato e, per questo, la sua illuminazione dovrà essere più che altro funzionale.
Il consiglio è di optare per dei faretti ad incasso, meglio se a scomparsa, così da vedere soltanto la luce. Molto popolari sono quelli in gesso o delle comode strip led.
Se, invece, di faretti non ne vuoi proprio sapere e le strip led non ti fanno impazzire, puoi sempre scegliere la plafoniera.
Mi raccomando però, controlla bene le distanze dalla doccia e/o dalla vasca, perché è importante che questa non venga a contatto con eventuali schizzi d’acqua.
C’è la condensa a dar fastidio, non vorrai rischiare di doverla cambiare dopo pochi mesi no?

Per la zona specchio, invece, il mio consiglio è quello di optare per il retroilluminato, usando una strip led così da evitare le odiose zone d’ombra e da avere una distribuzione omogenea della luce.
Si può optare per le applique, molto comode e di facile installazione.
Il mio consiglio è di applicarne una sopra lo specchio, in modo che copra tutta la sua lunghezza (esempio: se lo specchio è 90 cm, l’applique dovrà essere di almeno 70 cm). Oppure, applicarne due ai lati.
In alternativa, è possibile acquistare uno specchio già fornito di illuminazione.

Come illuminare un bagno piccolo
Nel bagno per gli ospiti, più piccolo rispetto a quello padronale, potrai sbizzarrirti dal punto di vista del design, senza però perdere di vista la funzionalità.
Includi sempre un’illuminazione generale che abbia a livello di lux – lumen per metro quadrato – dei valori compresi tra i 50 e i 150 lux.
E un’illuminazione dedicata alla zona specchio dove i lux si aggirano intorno ai 200/500 lux.

Se ti stai chiedendo: “Come faccio a capire se ho bisogno di 200 lux piuttosto che 300 lux oppure addirittura 500 lux?“
Questo dipenderà molto da tutti quei piccoli aspetti che ho elencato all’inizio dell’articolo e che, alla fine, si rivelano essere utili ed importanti.
Se hai dubbi e vuoi andare sul sicuro, il mio consiglio è quello di rivolgersi sempre ad un professionista.
Come illuminare un bagno cieco
Se non ho finestre in bagno?
L’illuminazione artificiale, in questi casi, diventa essenziale, in quanto dovrà sostituire in tutto e per tutto la luce naturale.
E qui entra in gioco la temperatura di colore. Si riferisce alla tonalità della luce emessa da una sorgente luminosa. Questo valore si esprime in gradi Kelvin (K) con una scala da 1000 a 12000.
La temperatura che viene utilizzata per quasi tutti gli ambienti di casa si aggira intorno ai 3000K. Si tratta di una temperatura calda, il che permette di ricreare più facilmente un’atmosfera accogliente.
4000K è la temperatura naturale. Perfetta per ambienti come il bagno, tende a virare verso toni leggermente più freddi, trasmettendo un senso di pulizia ed igiene.
Quindi, se non hai finestre in bagno, opta per un corpo illuminante a 4000K e valuta ogni più piccolo aspetto, dalla disposizione dei mobili, al colore dei pavimenti, così da avere la giusta quantità di luce.

Dicitura IP: che cosa significa?
Questa sigla è di estrema importanza ed è importante imparare a riconoscerla e a farci sempre attenzione.
Conosciuta anche come Indice di Protezione, il codice IP fa riferimento al grado di protezione, cioè alla resistenza, in questo caso, della lampada alla penetrazione di corpi solidi e liquidi.
Ad esempio, in codice IP20 indica un grado di protezione 2 contro i corpi solidi e un grado di protezione 0 contro i corpi liquidi.
Quindi, in un ambiente come il bagno, un corpo illuminante con grado IP20 non dovrà mai essere installato vicino ad una doccia, perché troppo vicino a fonti d’acqua e, quindi facilmente raggiungibile da eventuali schizzi d’acqua. In tali condizioni, è più idoneo un IP44.
Mentre, all’interno della doccia – per eventuali nicchie – il grado dovrà essere almeno intorno ad un IP65.
Quando progettare l’illuminazione?
Abbiamo visto alcune delle caratteristiche più importanti dei corpi illuminanti e come sfruttarle al meglio.
C’è, però, un’altra cosa importante su cui voglio aiutarti a focalizzare l’attenzione, cioè, quando va progettata l’illuminazione, non solo del tuo nuovo bagno, ma della tua casa in generale.
E’ fondamentale farlo da subito, ancor prima di iniziare le lavorazioni in quanto corrugati, cassette di derivazione, scatole portafrutti e punti luce non possono essere lasciati al caso.
E’ necessario conoscerne il giusto numero, la posizione e la modalità di accensione di ogni singolo elemento.

Insomma, diciamo “no” all’improvvisazione e prediligiamo idee chiare e una buona visione d’insieme che permetteranno a noi, impresa, di realizzare al meglio l’illuminazione del tuo ambiente domestico.
A tal proposito, il nostro consiglio è di affidarti al tuo tecnico di fiducia con un apposito progetto che includa impianto elettrico e d’illuminazione, così da evitare tracce inutili.
Questo, ci permetterà di eseguire ricostruzioni mirate sulla base delle vostre necessità, come il numero di interruttori e prese, luci dirette o indirette, localizzazione esterna o interna dei corpi illuminanti, e molto ancora.
Il rispetto della normativa vigente prevede che le linee arrivino separate al quadro elettrico per garantire un adeguato livello di sicurezza ed essere in grado, in caso di guasti, di definire e isolare immediatamente la loro provenienza.
Senza dubbio, la linea della cucina e quella dei bagni necessitano di ulteriori accortezze in quanto, nella prima, sono presenti i “grandi elettrodomestici” mentre, nei secondi, c’è l’acqua come principale fattore di rischio che può essere causa di cortocircuiti.
Nostra e vostra premura, in quest’ultimo caso, sarà quella di scegliere materiali appositamente certificati per l’installazione in ambienti umidi.
Tutto dovrà essere svolto a regola d’arte ed il nostro compito sarà quello di rilasciare, al termine dei lavori, la dichiarazione di conformità dell’impianto a dimostrazione della corretta esecuzione e sicurezza dell’impianto posto in opera.
Articolo realizzato in collaborazione con Sara di E.d.a. Illuminazione.
